La situazione della riduzione dei danni causati dal tabacco in Francia è passata dallo shock all'orrore, poiché il governo locale ha annunciato il divieto delle bustine di nicotina (NP), gli stessi prodotti che in altri paesi, come la Svezia, hanno contribuito a far scendere a livelli record i tassi di fumo.
La Francia ha ha annunciato la sua intenzione di vietare le bustine di nicotina, citando preoccupazioni sul loro appeal e sui potenziali rischi per i giovani. Il Ministro della Salute Genevieve Darrieussecq ha dichiarato in un'intervista a Le Parisien che i prodotti contengono "alte dosi di nicotina" e sono commercializzati in modo da attrarre i giovani. Ha descritto le bustine come "pericolose", soprattutto se utilizzate da non fumatori, sostenendo che potrebbero favorire la dipendenza da nicotina e rappresentare un potenziale inizio per il fumo. L'annuncio ufficiale del divieto è previsto entro poche settimane.
Nel frattempo, i produttori di NP hanno commercializzato questi prodotti come alternative più sicure alle sigarette, con l'obiettivo di aiutare i fumatori a smettere, e gli esperti di riduzione del danno da tabacco tendono a concordare. Questi prodotti sono lo strumento di disassuefazione preferito da molti ex fumatori grazie al loro profilo non tossico, alla natura discreta che ne consente l'uso praticamente ovunque e, naturalmente, alla loro efficacia nel frenare il desiderio di nicotina. Infatti, gli studi indicano che queste bustine possono contribuire efficacemente a ridurre i tassi di fumo, offrendo un'opzione di facile utilizzo per chi cerca di smettere. Tuttavia, Darrieussecq sostiene che questi prodotti possono essere dannosi, in particolare per i giovani consumatori.
Il direttore della World Vapers' Alliance (WVA), Michael Landl, ha criticato il divieto sottolineando che elimina un strumento prezioso per i fumatori Intenzionati a smettere. Landl ha sottolineato che le bustine di nicotina offrono un'alternativa significativamente più sicura ed efficace alle sigarette, il che si è rivelato utile in altri Paesi come aiuto alla transizione per i fumatori. Invece di limitare le opzioni, ha sostenuto, la decisione della Francia potrebbe inavvertitamente riportare le persone a fumare o spingerle a ricorrere al mercato nero dei prodotti a base di nicotina.
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