Diciassette associazioni scrivono al premier McGowan perché fermi una misura repressiva non prevista dalla legge sul tabacco.
Sono diciasette le associazioni dei consumatori of elettroniche canno firmato la lettera-appello al premier dell'Australia occidentale, Mark McGowan. Nello Stato federato all'Australia, che occupa circa un terzo del Continentale, sta infatti succedendo qualcosa di sconcertante. I negozi di sigarette elettroniche hanno ricevuto l'ordine dal Ministero della salute di cessare le attività entro 14 giorni. Secondo gli ispettori del ministero, spiega la lettera, è il Tobacco Act, legge sul tabacco, a vietare la vendita di quasiasi materiale per lo svapo, składa się z jednej części i quasiasi tipo di liquido, a prescindere dal treści nikotina.
Una interpretazione che le associazioni Competitionano. „Ustawa tytoniowa nie była wcześniej dostępna – affermano – Il Ministero della salute sta cercando di applicare una parte della legge che non esiste”. La comunità dei vaper dichiara di sentirsi tradita dalle azioni del governo, messe in pratica senza nessuna Consultazione. Non solo perché – spiega la lettera – imprese legali e spesso a conduzione familie non potranno più operare e perderanno i mezzi di sussistenza per una legge che non esiste. Ma soprattutto perché, scrivono le associazioni, „migliaia di consumatori non avranno accesso a prodotti sicuri e alla consulenza di quei negozi di sigarette elettroniche. Questo spingerà molti vaper a tornare al fumo oa rivolgersi al mercato nero, mettendoli w nieprawidłowej sytuacji”.
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