A seguito del divieto di svapo recentemente promulgato, i rivenditori locali di alternative più sicure alla nicotina hanno iniziato a chiudere, lasciando ai consumatori l'unica possibilità di rivolgersi al mercato nero.

La legge emendata sulla prevenzione dei rischi del tabacco (菸害防制法) è stata approvata all'inizio di quest'anno ed è entrata in vigore il 22 marzo. Ha vietato la vendita, la produzione e la fornitura di prodotti per lo svapo, ha aumentato la limite di età legale per il tabacco da 18 a 20 e ha aumentato la percentuale di avvertenze sul tabacco da 35% a 50% di pacchetti di sigarette.

In risposta al divieto, il direttore della World Vapers' Alliance, Michael Landl, ha affermato che il divieto rappresenta una catastrofe per la salute pubblica. Infatti, meno di un mese dopo, 25 dei 44 negozi di sigarette elettroniche della città di Kaohsiung hanno già chiuso, mentre i restanti hanno dovuto passare alla vendita di altri prodotti.

Oltre alle ispezioni nei negozi fisici, il dipartimento sanitario ha monitorato attentamente anche le vendite online. Purtroppo, questo significa che migliaia di persone che avevano commutato I consumatori abituali di prodotti per lo svapo saranno respinti verso il fumo o verso il mercato nero, dove avranno accesso a prodotti non regolamentati e potenzialmente pericolosi. Un modello che è stato osservato nei paesi che hanno adottato normative severe.

Un esempio è l'Australia, dove in risposta alle restrizioni sulle vendite di sigarette elettroniche introdotte lo scorso anno, i prodotti per lo svapo sono diventati estremamente inaccessibili e vengono ottenuti il più delle volte tramite canali illeciti. News.co.au aveva recentemente segnalato che molti tabaccai in tutta l'Australia continuano a vendere sigarette elettroniche usa e getta sottobanco, mentre i servizi di consegna sarebbero facilmente accessibili tramite i social media.

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