Scienza e cittadini ignorati mentre Várhelyi spinge per una tassa dannosa sulle sigarette elettroniche

2.10.25 – Bruxelles. La World Vapers' Alliance condanna fermamente le dichiarazioni odierne del Commissario europeo per la Salute Olivér Várhelyi, come riportato da Politico, in merito ai piani per equiparare le tasse sui prodotti per lo svapo a quelle sulle sigarette. Le affermazioni del Commissario rivelano una profonda incomprensione della riduzione del danno da tabacco e minacciano uno degli strumenti più efficaci in Europa per salvare vite umane.

Il Commissario Várhelyi ha dichiarato, durante un evento a Gastein, in Austria, che l'UE aumenterà le tasse su sigarette elettroniche e pouch per allinearle a quelle sulle sigarette tradizionali, indicando l'aumento dei tassi di svapo tra i giovani come prova della sua pericolosità. Ha inoltre affermato che lo svapo non è "ancora" percepito come un pericolo, ignorando il vasto consenso scientifico che dimostra che lo svapo è sostanzialmente meno dannoso del fumo.

UN consultazione pubblica La consultazione su queste proposte fiscali è aperta fino alla fine di ottobre, ma il Commissario ha già respinto le opinioni dei cittadini formulando prematuramente la sua opinione. Questo tipico comportamento dell'UE trascura milioni di persone che stanno passando ad alternative più sicure, rendendo la consultazione del tutto inutile.

Michael Landl, direttore della World Vapers' Alliance, ha affermato:

“"Milioni di persone hanno ridotto i rischi per la salute passando dal fumo allo svapo, un fatto scientificamente provato. Il piano della Commissione di equiparare le tasse sullo svapo alle sigarette contraddice questa realtà e non farà altro che spingere le persone a tornare a fumare. Ignorare la consultazione in corso dimostra che la Commissione antepone i propri interessi ai cittadini".”

A settembre, 83 importanti esperti di sanità pubblica hanno avvertito in una lettera che il piano fiscale della Commissione ignora la scienza e rischia di vanificare i progressi compiuti. Hanno sollecitato una tassazione equa che rifletta i rischi reali e hanno elogiato il successo di paesi come Regno Unito e Svezia nell'applicazione di politiche di riduzione del danno e di bilancio equilibrato. Anche il Commissario li ignora.

La Commissione europea deve riconsiderare il suo approccio e sostenere la riduzione del danno, non indebolirla.

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