L’Ungheria compie un ulteriore passo avanti contro la riduzione del danno da tabacco

Mentre le normative locali non distinguono già tra sigarette e alternative più sicure, ora l'Ungheria viene avvertita che il decreto proposto sulle bustine di nicotina e sui prodotti per lo svapo è eccessivo.

In Ungheria, la pubblicità delle sigarette elettroniche è vietata e lo svapo è consentito solo nei luoghi in cui è consentito fumare, senza quindi alcuna distinzione tra il consumo di sigarette e le loro alternative più sicure. Inoltre, i prodotti per lo svapo possono essere acquistati solo presso alcuni negozi autorizzati, presumibilmente di proprietà di persone politicamente allineate con il partito al potere.

Nel frattempo, una nuova bozza Decreto mira a modificare le attuali normative su "sigarette, tabacco da fumo, tabacco per narghilè, prodotti del tabacco riscaldato, prodotti a base di erbe per fumare, sigarette elettroniche, contenitori di ricarica, dispositivi elettronici che imitano il fumo, contenitori di ricarica senza nicotina, sostituti del fumo contenenti nicotina". Si ritiene che modifichi le definizioni delle confezioni, le quantità di nicotina e i requisiti di etichettatura e imponga severe restrizioni sui prodotti per lo svapo.

Per quanto riguarda bustine di nicotina, l'emendamento propone un contenuto massimo di nicotina di 17 mg per unità di consumo. Questa quantità potrebbe non essere sufficiente per i fumatori accaniti che desiderano smettere, poiché sarebbero abituati a inalare livelli di nicotina più elevati. Ciò potrebbe quindi inavvertitamente limitare l'attrattiva dei prodotti come ausili per la cessazione del fumo.

IL Alleanza mondiale dei vapers (WVA) mette in guardia contro queste misure severe. Il gruppo ha spiegato che, se promulgate, le normative proposte limiterebbero le opzioni di riduzione del danno da tabacco (THR) e ostacolerebbero l'accesso ad alternative più sicure per i fumatori.

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